martedì 23 dicembre 2008

Il mio Natale è iniziato così ...

Ieri ho ricevuto in dono questa poesia ...

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d'incontri
se il pensiero resta alto e il sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche aromi
penetranti d'ogni sorta, più aromi
inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca
- raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo,
per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.


Kostantin Kavafis
Grazie ...

martedì 16 dicembre 2008

Delirio poetico di Natale

E' natale, e' natale,
c'è chi scende , c'è chi sale,
molta gente non rimane,
uno stagno , quante Rane!!
tante donne un pò lontane,
c'è Mirtilla con il Cane,
Tramolla e il suo Maiale.

Scusa sei sicuro che fosse un moment?

lunedì 15 dicembre 2008

Biglietto di sola andata per l'anima

Il viaggio della vita è come un viaggio in treno; il treno arriva e tu sei lì alla stazione, lo prendi e parti per un viaggio che si chiama VITA.

Non sai quello che ti capiterà durante il viaggio. Sai solo che hai una meta. Ognuno di noi ha una meta, un sogno, un obiettivo da raggiungere.

Può essere un credo politico, una missione umanitaria, la realizzazione di un progetto, il coronamento di un sogno. Può essere una meta grandiosa oppure un sogno semplice.

Ogni viaggio è importante perché ci fa crescere.

Ma che cosa sarebbe la vita se le nostre giornate fossero solo “una bella giornata di sole”!
Io non sono piena se le mie giornate non mi regalano sentimento ed emozioni. Per stare bene devo sentirmi in movimento; devo percepire che dentro di me qualcosa si muove.
L’arricchimento di una persona passa attraverso la crescita personale che ci perviene dall’esperienza. E la vita ci dà la possibilità di maturare esperienze sempre diverse, sempre nuove, di incontrare nuovi amici sul nostro cammino, di prenderci per mano e condurci lungo sentieri arditi.

Non dobbiamo sentirci arrivati. MAI.
Penso che nemmeno ad ottant’anni sentirò di avere concluso il mio percorso. Penso che il mio viaggio non terminerà mai. Il mio bisogno di crescere, di migliorarmi, di aiutare gli altri, di donare emozioni, parole di conforto, amicizia, amore è infinito.

“Crescere, cioè discendere.” (Hillman) Scendere nell’oscurità delle nostre ombre, vivere nella paura, morire di terrore, soffrire per qualcuno, subire abusi e soprusi … sono solo alcune forme di oscurità. Chi non ha mai vissuto nell’oscurità? Prima o poi capita a tutti, discendere nell’inferno dell’inquietudine e della depressione, nella sofferenza o nella malattia, nella paura o nell’isolamento. Per crescere bisogna prima discendere nelle ombre della vita. E quando scendiamo dobbiamo pensare solo che prima o poi risaliremo sicuramente. Non esiste una discesa senza una risalita. Non dobbiamo mai perdere il coraggio. Non dobbiamo smarrirci nella foresta e perdere il sentiero. Abbiamo la nostra bussola speciale che ci aiuta a ritornare a casa: il coraggio e la tenacia.

Oggi pensavo alla mia vita. A come mi sento oggi: disorientata, come su una barca in balia delle onde. Pensavo a come le cose cambiano, a come le vicende della vita ogni tanto si incastrano come un ingranaggio e poi magicamente di sbrogliano e riprendono a scorrere fluide e più ricche di prima.

Pensavo a “Frammenti d’anima”.

“Frammenti d’anima” è un sogno realizzato. Ho provato molta soddisfazione quando mi sono resa conto che ce l’avevo fatta. E’ stato un bel successo (non dovrei dirlo io, ma da poco ho imparato anche a farmi i complimenti!).

Molti mi chiedono, vogliono sapere di cosa si tratta. Parla di anime spezzate, dilaniate dalla sofferenza, anime perse e poi ritrovate. Quando cercavo un titolo, l’unica cosa certa era che in ogni racconto, il denominatore comune era l’anima. Quando scrivevo partivo da una mia emozione, da un mio vissuto, per poi lasciare spazio alla fantasia e all’anima di fare il resto.
“Frammenti d’anima” è un libro difficile, importante. Non è la storiella.
E’ un viaggio per la VITA. Un viaggio difficile e complicato. E’ una discesa verso il fuoco che brucia dentro l’anima. E’ un ritrovare il proprio cammino dopo avere perduto la bussola. E’ prendersi per mano e salire sul treno. E’ abbracciare ed amare … se stessi. E’ capire che la vita non è solo un raggio di sole, ma molto spesso vento e tempesta.

Quando ho terminato la prima stesura di “Frammenti d’anima” non pensavo assolutamente che avrebbe vinto il concorso.

Quando ho ascoltato le motivazioni per cui era stato scelto ho capito che avevo lavorato solo per ottenere quel risultato, e quello che ho ottenuto è proprio quello che speravo: colpire l’anima.

L’anima non è mai felice. E’ una parte di noi che cerca sempre di raggiungere la perfezione. E’ la motivazione che ci spinge a non lasciare che il buio ci avvolga. E’ lei che vive sotto la cenere e si mantiene al caldo, pronta ad emergere ogni volta che abbiamo bisogno di essere risvegliati dal torpore. E’ lì pronta a darci un pizzicotto e farci saltare dalla sedia.

Il nostro viaggio ci porta fino all’anima, fino al completamento di quella parte di noi che non ha mai bisogno di riposo.

Il biglietto di sola andata per l’anima è il primo pezzo di un viaggio che dura una vita. Prima saliremo su quel treno, prima potremo discendere nell’oscurità per poi risalire alla luce della vita.

Significative le parole della canzone di Grignani. Molto bella e intensa, la preferisco cantata dalla Pausini, senza nulla togliere a Grignani che mi piace moltissimo.

In questo girotondo d'anime
chi si volta è perso e resta qua
io so per certo amico
mi son voltato anch'io
e per raggiungerti ho dovuto correre
ma più mi guardo in giro e vedo che,
c'è un mondo che va avanti anche se
se tu non ci sei più
se tu non ci sei più

e dimmi perché
in questo girotondo d' anime
non c'è un posto
per scrollarsi via di dosso
quello che ci è stato detto
e quello che ormai si sa
e allora sai che c'è

c'è che c'è, c'è che prendo un treno
che va a paradiso città
e vi saluto a tutti e salto su
prendo il treno e non ci penso più

un viaggio ha senso solo senza ritorno
se non in volo
senza fermate nè confini
solo orizzonti neanche troppo lontani
io mi prenderò il mio posto
e tu seduta lì al mio fianco
mi dirai destinazione paradiso
paradiso città.

(mirtilla 15/12/2008)

giovedì 11 dicembre 2008

GRAZIE

Ciao Mirtilla!
Come prima cosa voglio dirti che mi manchi.
Poi vorrei ringraziarti perchè ci sei, perchè mi vuoi bene, perchè se ho bisogno tu ci sei, perchè sai darmi i consigli, perchè grazie a te sono cresciuta a livello professionale e non solo.
GRAZIE! Sei davvero una persona mitica.
Se tu hai un problema comunque non ti dimentichi degli amici e riesci a consolarli, tranquilizzargli, stargli vicino nei momenti di bisogno.
Di te apprezzo tantissime cose: la tua spontaneità, la tua semplicità, la tua allegria, la tua voglia di crescere, la tua professionalità, la capacità di saper star vicino alle persone, la capacità di trasmettere le tue emozioni e il voler bene alle persone, la capacità di trovare sempre le parole giuste per aiutare le persone, la capacità di riuscire a ritrovarti, la capacità nel gestire le situazione perchè riesci a fare un lavoro profondo su di te, la tua passione per lo scrivere etc etc.

Ti voglio bene, tantissimo.
BACIONI Tiramolla

giovedì 27 novembre 2008

"Il codice dell'anima" di J. Hillman


Il codice dell’anima è l’istruzione che è scritta dentro ognuno di noi.
Ho iniziato a leggerlo da pochi giorni. Ormai era ricoperto di polvere, lì, sul mio comodino.
E’ qualcosa di veramente straordinario, inquietante e insolito. Stento a crederci, ma mi sento completamente catturata. Come se nelle parole e nelle righe del libro cercassi di scoprire il senso di ogni cosa. Come se cercassi di leggere la mia storia, il perché della mia vita, il chi sono, dove vado. Come se cercassi risposta alle mie mille domande.
Il codice dell’anima mi sta facendo rivivere alcune sensazioni legate alla mia infanzia. Sto cercando di rivivere i miei giorni passati, di ripensare a cosa facevo, come mi comportavo, quali erano i tratti salienti del mio carattere.
Sto cercando di riscoprire se la mia Storia ha seguito il suo giusto percorso. Se i miei passi hanno rispettato il cammino che porta alla mia Leggenda Personale.
E tutto si svolge così, magicamente per caso, all’interno di un lungo periodo travagliato, sconvolgente, veramente difficile da gestire e con numerosi risvolti psicofisici importanti.
Ed è qui che il gomitolo si srotola. Ed io mi sento come un gatto che con le unghie e le zampette prende il filo, ci gioca, lo tira, lo srotola.
Cerco di guardarmi indietro e di dare un significato alle cose. Lo trovo, poi lo perdo di nuovo.
M’interrogo da sola, cerco di rovistare negli avanzi della mia esistenza e scopro che quegli avanzi sono perle di vita.
La mia vita è stata, ed è, come un puzzle. Tanti pezzi disuguali ed apparentemente in antitesi ed in disaccordo l’uno con l’altro. Tante, troppe cose diverse realizzate, imparate, poi abbandonate. Poi riprese.
Mille lavori, mille amicizie.
Mille sogni chiusi in un cassetto, che cerco di non aprire. E’ troppo pieno ormai. Non si chiude più.
Mille sogni, qualcuno “importante” realizzato, molti ancora lì, in attesa.
Per caso decido di leggere Hillman. Ma lo so che non è un caso. E’ il momento giusto.
Già dalle prime pagine capisco un po’ meglio me stessa. Forse sono io che voglio capire quello che cerco da una vita.
Hillman mi obbliga a guardarmi indietro, ad analizzare quello che ho fatto, la strada percorsa, i progetti realizzati.
Penso di avere imboccato la strada sbagliata. O penso di non avere ascoltato la chiamata, la vocazione.
Una l’ho ricevuta: l’UNIVERSITA’. Ma non l’ho potuta soddisfare. Ed è rimasto un vuoto dentro di me che sto colmando con il lavoro.
Ma poi, nel tempo, nonostante io abbia seguito una strada più accidentata, oggi penso di avere capito che sto per arrivare alla meta. A più di una.
La prima è sicuramente quella di capire le mie tappe.
Non potendo frequentare l’università ho dovuto faticare parecchio per rifarmi del tempo e delle occasioni perse, cosa che non è facile dato che lavoro, sono mamma, moglie ecc.
La seconda è che il non avere frequentato l’università mi ha dato la possibilità di crescere più lentamente, ma in tutt’altro settore, rispetto a quello per cui avevo studiato. Il contrario di ciò che volevo studiare all’università. Ma che stranamente mi ha portato dove dovevo arrivare.
Leggendo “Il codice dell’anima” ho cominciato a comprendere il percorso della vita, quello che chiamiamo destino.
Non esiste il destino o il fato, esiste un disegno che la vita persegue e che prima o poi, con un mezzo o con un altro realizzeremo.
L’Università mancata è stata l’occasione per non buttarmi in un settore che non era affine al mio disegno (economia). E grazie a questo oggi vivo nel mio lavoro quello per cui sono nata.
Devo smettere di tormentarmi con il “cosa farò da grande” e con il pensare che non ho realizzato il sogno della mia vita professionale. Devo smettere di cercare la realizzazione in qualcosa da fare di più importante di quello che sto già facendo.
Sono sulla giusta strada, gli eventi lo dimostrano. Anche l’essere ritornata nella mia vecchia azienda, l’avere conosciuto persone nuove, l’avere affrontato momenti lavorativi difficili fa tutto parte di un disegno, che ancora non avevo capito.
La via comincia a delinearsi ed ora so che sono sulla strada giusta, sia personale che professionale.

lunedì 3 novembre 2008

I miei personaggi.

Un altro gioiello è nato.
Perdonatemi la "vanità" di un momento!
Ho finito un altro racconto.
Un bel lavoro a mio avviso. Manca solo il titolo!
So di annoiarvi, con tutte le mie storie, i miei racconti, e ho scritto di qua e ho scritto di là.
So che Nick lo pensa e come minimo dirà: "Mirtilla, hai rotto ...!"
Ma poi lo vedo sorridere compiaciuto della mia gioia.
L'altro giorno in macchina pensavo ai miei personaggi, questi piacevoli compagni di viaggio, un pò folli, tristi, ma carichi di anima.
Sono diventati i miei amici intimi.
Nascono dalla mia penna come se fossero miei figli.
Hanno un corpo, un'anima, una mente.
Sono loro che mi parlano e mi suggeriscono la storia da scrivere.
Sono loro che scelgono, che vivono, che percorrono il loro cammino.
Sono loro che pensano, parlano, consigliano.
La loro anima è l'essenza.
La loro individualità è unica.
Le loro emozioni sono quelle che sentono dentro.
Sono le loro.
Hanno nomi appropriati.
Il loro carattere è definito fin dalla nascita.
Il processo di creazione di un personaggio è istintiva e spontanea.
Non hanno sembianze fino ad un attimo prima della loro nascita.
Sono loro stessi che decidono come e chi vogliono essere ...
Quando parlano d'amore, è il loro cuore che batte.
Quando piangono, soffrono per davvero.
Hanno paura, sentono dolore, sono tristi.
Altre volte sono allegri e ridono di gioia.
Qualcuno potrebbe pensare che l'autore vive nei suoi personaggi.
Per me non è così.
Ogni mio personaggio identifica una mia caratteristica, ma poi vive di vita propria.

(mirtilla 3/11/2008)

venerdì 17 ottobre 2008

UN PENSIERO PER MIRTILLA E NICK

Un augurio speciale di buon compleanno a due persone eccezionali!
Oltre agli auguri voglio ringraziarvi per tutto quello che mi avete dato, insegnato, per la stima che avete per me, per la fiducia che mi avete dato e tanto tanto altro.
Con voi questi ultimi anni sono stati meravigliosi, il lavoro non mi pesa e mi diverto lavorando (non proprio tutti i giorni ma la maggior parte sì!)

GRAZIE DI CUORE!!!!!!!

Bacio Tiramolla

sabato 11 ottobre 2008

Tre insieme sempre!

Mirti, mamma mia...
sono stato travolto da un' ettolitro d'amore..
Come faccio a non sdrammatizzare anche questa volta
Come faccio a non commuovermi davanti a tutto questo
Come faccio a non archiviare "elettronicamente"questi tre anni alla voce "Meravigliosi"
Come faccio a non pensare che domani tutto cambia..
Io penso che la nostra unione sia ormai indissolubile, un pò come gemelli che
sebbene lontati sentono e vivono insieme le stesse emozioni Sempre e Sempre Insieme..
Mirtilla e Tiramolla, compagni di vita, di lavoro, di amore, di amicizia, di gioia e di dolore Treinsieme per Sempre!!!
Grazie

PS: però Distretto di Polizia la prossima volta no!!!

giovedì 9 ottobre 2008

Tre insieme

Sono diversi giorni che quello che mi gira dentro cerca un modo per uscire ed esprimersi.Non so da dove cominciare! Strano vero, per me che quando comincio non la smetto più?
Facciamo il punto?
Che dici, ci proviamo a stendere un resoconto di questi ultimi due o tre anni?
Non so più quanti sono, ho perso il conto.
Aspetta, prima di continuare mi concentro e cerco di fare un bel lavoro, uno di quelli che come dici tu, fanno piangere! In fondo è la nostra specialità, no, quella di commuoverci per il successo di uno di noi o di ridere per una battuta ridicola o di gioire per un successo raggiunto.
Ora però non mi devo commuovere, altrimenti tiro fuori il meglio di me! E tu, dopo che hai letto tutto tutto, fino in fondo (e per favore fallo senza guardare quanto è lungo il post), fai un bel commento e non come di solito fai, che scrivi qualche cazzata e la firmi con nomi strani, facendo finta di essere Mario il Capostazione o cose simili.
Certo, questa è la tua qualità migliore, quella di vivere la vita con ironia, di non drammatizzare mai le situazioni anche se sono le più difficili da gestire.
Da due anni a questa parte, il martedì, il mercoledì e il giovedì sono i giorni lavorativi più belli, anche se certi giorni in otto ore parliamo poco o niente, anche se abbiamo vissuto tanti momenti complicati, di sconforto, di sfiducia, di voglia di spaccare il mondo, tirare un calcio alla vita e voltare pagina una volta per tutte.
Spesso ci siamo chiesti per quale motivo valesse la pena di sprecare tanto fiato o quale fosse lo stimolo che ci spingeva ad andare avanti senza tregua, come eroi contro i mulini a vento.
Le risposte forse non ce le siamo mai date, o forse sì. Ma non importa, erano scritte dentro i nostri sorrisi, dentro i nostri occhi, dentro il nostro cuore.
Abbiamo creato uno spirito comune. Ci siamo riusciti? Abbiamo resettato venti persone e le abbiamo fatte diventare amiche, li abbiamo curati come si fa con le piante, osservati crescere giorno dopo giorno, accarezzati e guidati perché non perdessero il giusto cammino.
Anche per noi questo era il nostro Cammino. Eravamo tre, sempre assieme, sempre uniti, nel lavoro, nella vita, nella nostra meravigliosa amicizia.
Poi la ruota gira, il mondo non si ferma mai e così come un treno, prima arriva e poi se ne va.
Sei arrivato da noi e la sintonia è stata istantanea.
E da quel giorno abbiamo fatto molta strada.
E come ogni anno, ricordi ce lo siamo detti proprio un anno fa … l’autunno porta con sé sempre qualche novità e quest’anno ce ne sono state tante, proprio tante, qualcuna bella e qualcuna no, qualcuna felice e purtroppo qualcuna triste.
E noi sempre lì, pronti a tutto!
Ma siamo davvero pronti a tutto?
Anche a questo?
Io sono lì e ti guardo e ancora non ho capito se sei felice. Certo se mi convinci che sei felice lo sono anche io, ma dentro di me un velo di tristezza ha ricoperto la gioia che mi dava il nostro trascorrere assieme le ore di lavoro.
Lo sai che nulla sarà più come prima vero?
Che anche se ci diremo che non cambierà nulla, non sarà così?
Certo, l’amicizia c’è, l’affetto è enorme e questo resterà immutato in eterno, ma non sarà più come prima arrivare in ufficio il martedì mattina e non trovarti lì, con le cuffiette nelle orecchie assorto nel tuo mondo fantastico.
Sì, questa cosa è stata una doccia fredda. Ormai eri parte di noi, eravamo “tre insieme”. Il nostro Blog è nato grazie a te. Il nostro modo di essere “tre insieme” è una cosa speciale. Il nostro meraviglioso obiettivo è stato raggiunto grazie a te. Quante persone sono migliorate perché tu gli hai detto tre parole al momento giusto?
Guardati indietro e dimmi: siamo gli stessi di tre anni fa? Saremmo stati gli stessi oggi senza essere “tre insieme”?
(continua a leggere, fai l’ultimo sforzo, manca poco!)
Io sono triste, tu cambierai ufficio (spero che troverai un posto che ti faccia rimpiangere almeno un pochino la nostra presenza) e cambierai lavoro.
Ci mancherai, ci mancherà la tua seria simpatia, il tuo sarcasmo e la tua grande profondità d’animo.
Sono certa che però non ci perderemo … se non altro ci incontreremo di nuovo nei post di questo Blog.
BUONA FORTUNA!
TI MERITI IL MEGLIO DALLA VITA.

Mirtilla e Tiramolla (due AMICHE che ti vogliono bene, per davvero!)

venerdì 26 settembre 2008

Letterati + 1

Sono orgogliosissimo, di annunciare a tutti i lettori del Blog, che Mirtilla è diventata una letterata, o per meglio dire ha finito di spaccare i maroni, con le sue paure con le sue paranoie... MIRTILLA CE L'HA FATTA!!!!
Il suo libro è stato scelto!!!
Ieri sera abbiamo festeggiato, in una location unica: tu vedi quello che fa il tuo vicino e l'altro vicino vede quello che fai tu, una serata fantastica in compagnia di bellissime donne , di due bimbi favolosi, buon cibo, ...e distretto di polizia... un delirio!!!!
Per chiudere questo momento di gioia, posso augurare a Mirtilla tanto successo perchè se lo merita!!!

A proposito mi toccherà leggerlo sto libro...

(Nick)

lunedì 22 settembre 2008

Letterati

Mi sento disarmata, piccola ed insignificante di fronte alla grandezza di persone colte e preparate come i grandi letterati (Anais Nin, Marai, Dante, Omero, Manzoni), attori (Benigni), cantanti (De Andrè), poeti, medici, ricercatori, professori…
Vorrei prelevare qualche loro cellula ed iniettarla nei miei tessuti.
Vorrei possedere la più piccola parte della loro profondità d’animo, del loro sapere, della loro creatività, del loro impegno.


(mirtilla)

mercoledì 10 settembre 2008

Art attak: "Come fare i capelli con il pennarello"

Andare in un'azienda di Rimini ... fatto?

cercare qualcosa di tondo e liscio ... fatto?

cercare qualcosa di color rosa ... fatto?

chiedere se è un sistemista ... fatto?

ora prendete il sistemista, un pennarello nero indelebile e la colla vinilica ... fatto?

incollare il sistemista alla sedia con la colla vinilica ... fatto?

prendete il pennarello e disegnare una folta capigliatura ... fatto?

Bene! Avete ottenuto il vostro sistemista coi capelli!

MANTOVA

Quando ti senti solo,

quando non sai in cosa credere,

quando si sta scaricando il telefono cellulare,

quando hai bisogno di fare una gita,

quando il tuo capo urla e non sai il perchè,

quando ti stringono le scarpe e non sono nuove,

quando ti cadono le tette e non metti il reggiseno,

quando cerchi l'idea per incrementare il fatturato,

molla tutto e parti per Mantova.

Ma tu ti chiederai?

Perchè proprio Mantova?

Ed io ti risponderò.

Sarà pur meglio di Casalpusterlengo ....!!!

lunedì 8 settembre 2008

Nuovo da Paulo Coelho

"Brida", il terzo romanzo scritto dall'autore brasiliano dopo L'Alchimista, esce in Italia il 24 settembre 2008.

Non perdiamo l'appuntamento.
Sono certa che Coelho non ci deluderà neanche questa volta.

(mirtilla)

giovedì 28 agosto 2008

Dedicato a te ....

Questo post è dedicato a te
a te che dividi il tuo tempo con il mio tempo
a te che condividi il mio spazio
a te che sei il compagno del mio viaggio
a te che hai la pazienza e l'amore di accettare
a te che mi prendi per mano e che mi conduci lungo il cammino della vita
a te che vivi la mia stessa vita
a te che sorridi e piangi per le mie gioie e per i miei dolori
a te che ascolti le mie parole e leggi i miei pensieri
a te che sei grande più dell'universo
a te che sei il mio universo
a te che sei ancora al mio fianco dopo 21 anni e questa tempesta
a te, il solo che IO AMO.

(mirtilla)

lunedì 25 agosto 2008

..ancora vacanze..

Per me ancora una settimana di vacanza che passerò ad aiutare a dipingere casa,
vi lascio però due momenti fondamentali vissuti in agosto:
- la mia faccia dopo aver raggiunto in bici Riccione in una giornata con 42 gradi



- la mia grande passione trovare ristorantini particolari , e questo penso sia il massimo..



Ci vediamo a Settembre...

Foto ricordo: "Mirtilla sul calcinculo"

Un po’ di silenzio sul nostro BLOG, tranne una breve apparizione di Nick, con il suo umorismo.
Per me è finita un’altra vacanza.
Un’altra avventura al paese.
Due settimane lontano dal caos e dal traffico, senza telefoni e sveglie che suonano.
Fra pochi giorni si torna nella metropoli romagnola.
La vacanza di quest’anno è stata veramente rilassante.
La prima settimana era festa tutte le sere, uscivamo sul viale, in piazza ad ascoltare musica, bere birra, mangiare noccioline, panini e patatine …
I ragazzi stavano tutta la sera in giro con gli amici, sulle giostre o a fare casino come solo loro sanno …
Noi adulti, come sempre, raccolti attorno ad un tavolo, fra chiacchiere e ricordi d’altri tempi.
Sempre piacevoli e, come sempre, precursori di irrefrenabili e sane risate …
Tutte le sere l’una e mezza, le due … la mattina unici, mezzogiorno (si sa: la sera leoni, la mattina …)
La seconda settimana ci siano ritirati in una sana clausura che ci ha fatto recuperare forza ed energia fisica, in vista del ritorno alla tanto indesiderata “fatica”.
Io non ho perso tempo (fa parte del mio carattere): mi sono riposata, questa era la cosa principale, ed oltre a trascorrere più tempo possibile con la mia meravigliosa famiglia (mio marito e i miei due figli), ho dedicato molta attenzione alle cose che amo fare di più: leggere, scrivere, ascoltare musica e camminare.
Ormai è un anno e 4 mesi che ho iniziato a camminare, ed oltre ad avere raggiunto una buona forma fisica e recuperato energia e forza, è diventata l’attività che più di tutte assieme alla scrittura, mi permette di scaricare tutte le mie tensioni e le mie ansie.
Nelle parole che rigetto sulla carta, come nei passi che muovo uno dopo l’altro in giro per il mondo, io scrivo la mia storia.

E come al solito, alle risate e alla saggezza, alterniamo momenti di puro e sano delirio ...











(http://it.wikipedia.org/wiki/Seggiolini_volanti)

Buon ritorno al lavoro!


(mirtilla 14/8/08)

martedì 5 agosto 2008

Harry Potter è morto!!

Qualcuno dica per favore a Tiramolla, che Harry Potter è morto.

Ieri sera Harry è a cena con Roberta noto trans di ponte gandolfo (sentire la voce appena sveglio).

La coppia era seduta al tavolo Privè del noto ristorante "il presidente", quando improvvisamente un oliva , partita accindentalmente dalla forchetta del tavolo vicino, colpiva un lampadario fine 800 , che staccandosi dal soffitto crolla e uccide Harry Potter.

Gli inquirenti, non credono all'incidente uin quanto il giorno prima, un elettricista della grotta rossa, un certo Dj Toro, si era occupato della manutenzione , da quì i sospetti che sia lui che abbia preparato la trappola, forse stufo dei continui tradimenti di sua moglie con Harry.

Vedremo come proseguirà l'inchiesta.



(Nick)

mercoledì 30 luglio 2008

E' finito: "Frammenti d'anima"

L'ho finito ... il mio primo libro ...
L'ho terminato ... l'ho spedito ...

Un'emozione unica!!!

(mirtilla)

martedì 29 luglio 2008

Anche noi colpiti....

Il nostro blog, purtroppo è stato colpito da un'azione sconsiderata di un famoso
Hacker, che con invidia e perfidia è riuscito a sabotare quanto con fatica avevamo costruito.
Ma ci chiediamo perchè condizionare sempre "la libertà" di un momento di svago o di una risata?
Fratello, noi siamo con te e ti vogliamo troppo bene... CHE SI SAPPIA!!!!

(Nick e Mirtilla)

venerdì 25 luglio 2008

Un amico carissimo ha commentato il nostro BLOG

Mitici!!!
Gli ho dato un'occhiata veloce, ho letto alcune introspezioni di Mirtilla (molto belle, scrivi molto bene e hai pensieri davvero profondi, ma soprattutto..quanto leggi????).
Nick lo conosco e gli voglio bene come un fratello, nella poesia del merlo viene fuori in tutto se stesso...
Cmq, ricordate, la vita è il palcoscenico dell'incoerenza (vero nick?).
Una calda stritolata (ad ascelle asciutte)!
S.


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Il commento che abbiamo ricevuto è meraviglioso ...
Grazie di cuore
Mirtilla, Nick, Tiramolla

O' Pelo


O’ pelo

Nero, irto, corto lungo, liscio, riccio,

cazzo…proprio nell’uovo dovevi finire?


(Nick)

giovedì 24 luglio 2008

Il potere delle parole ...


... è tutto il giorno che queste parole che sto per scrivere (ma che in effetti sento il bisogno di scrivermi) mi frullano per la testa e sento la necessità di farle uscire.
Questa volta è dura, è più difficile delle altre volte fare i conti con il mio inconscio che cerca di farsi beffe della mia anima e sputa fuori sentenze senza ritegno.
E' più dura, ma finalmente ho capito il mio "errore", sì, perché di errore si tratta.
Proviene dal mio passato, è radicato nelle mie cellule, è scritto nei miei cromosomi:
io non parlo, se posso evitare lo scontro lo evito, piuttosto che litigare butto dentro.
Il lato accomodante del mio carattere ha avuto il sopravvento ancora una volta, ha prevalso sulla logica di una comunicazione interpersonale, ed io NON ho parlato.
E così facendo, questo chiacchiericcio interiore avvenuto fra il mio conscio ed il mio inconscio è durato 9 mesi, durante i quali ho chiuso le parole dentro di me ed ho dato alla luce un mostro.
Ora sto iniziando a tirarle fuori, tutte le parole che non ho detto stanno uscendo, nei miei sogni di notte, nella vocina che mi parla e che mi dice di volare dal balcone, nell'angoscia e nella paura che mi assalgono all'improvviso e che apparentemente non hanno un senso. E' tutto scritto nel mio inconscio ed io posso solo ricopiarlo su questo foglio nella speranza che l'originale si cancelli per sempre.
In questi giorni ho molta voglia di stare da sola, lontana dalla confusione, per ritrovarmi nella pace e nella quiete in cui amo stare da quando ero piccola. Non ho mai avuto paura della solitudine, anzi l'ho sempre cercata, mentre ora non riesco più a stare bene nel mio silenzio, ho paura anche di me stessa, dei miei pensieri che emergono come la mia vera essenza. Ho capito che ho immagazzinato tanta rabbia e tanto rancore da avere completamente ricoperto il mio vero Io e che se voglio ritrovarlo devo tirare fuori prima tutte le schifezze che gli ho messo sopra.
Non è facile, ma almeno ho capito che io non devo tenere dentro quello che ho da dire, MAI PIU'! Era già successo anni fa e la causa era sempre la stessa ... non parlo ...
Sono giorni che sento la necessità di piangere, non mi esce una lacrima e penso che se ci riuscissi forse starei meglio.

Sto leggendo un libro magnifico, è un libro di psicologia femminile che si intitola "Le dee dentro la donna", di J. Bolen. Descrive ogni donna secondo le caratteristiche della dea greca che le appartiene maggiormente, tenendo conto che ogni donna può avere in sé più dee, anche in periodi diversi della vita.
Così da giovane una donna può avere la prevalenza di Artemide ed Atena, quando sente il bisogno di sposarsi prevale Era, mentre il desiderio di un figlio arriva quando si sviluppa in lei la dea Demetra. E così via.
Parlo di questo libro perché ho scoperto di avere le caratteristiche predominanti della dea greca Estia (Vesta per i romani), che è la dea della saggezza e del focolare. Le caratteristiche in cui mi ritrovo molto sono il bisogno di stare in solitudine, di meditare, la mia fissazione per l'ordine della casa e per la pulizia, la disponibilità all'ascolto per tutti coloro che hanno bisogno. E' una dea di importanza fondamentale per tutti, ma che tutti considerano solo quando hanno bisogno, perché sanno che lei è lì disponibile in ogni momento.
Parlo di Estia perché la caratteristica negativa predominante è la svalutazione della persona: la svalutazione infatti ha un effetto negativo sull'autostima della donna Estia, che per superare questa dimensione deve imparare ad esprimere i propri sentimenti in modo da farli arrivare alle persone che le sono care.


Penso che da qui posso partire per andare in alto e chissà, magari anziché sognare di buttarmi dal balcone, presto mi immaginerò di volare sù nel cielo in una dimensione di libertà assoluta ed in piena sintonia con il mio Sé superiore.

(mirtilla 20/09/2004)

venerdì 18 luglio 2008

Parole ...

Sono piena di chiacchiere inutili e
Sono vuota di parole di vita
L’inutilità di alcuni discorsi mi sconfigge,
mi trovo senza parole
davanti al non senso,
al materialismo, al mostrare un’immagine,
all’ostentare il proprio ego e la propria magnificenza.
Qui sul mio letto, nuda, struccata, spettinata e con qualche chilo di troppo
Mi sento a mio agio
Perché non riesco ad adeguarmi alla bassezza dell’inutilità?

(mirtilla 24/11/2007)

giovedì 17 luglio 2008

Harry Potter


Oggi è successa una cosa alla quale non riesco a trovare una spiegazione, ero nella macchina di Mirti, e adagiata sul cruscotto vedo la bacchetta di mago utilizzata da Harry Potter, la prendo vedo passare una donna brutta, bruttissima, urlo ...Flippendo!!! con la speranza di trasformarla in un figone, ma mi parte la parte superiore della bacchetta, e per questo l'incantesimo non si avvera, anzi, la bacchetta comincia a perdere inchiostro, le mani blu, borsello blu, maglia blu e calzoni blu sui quali è apparsa una scritta inquietante:
"Le Scarpe di lulù".

Ora come farò a liberarmi da questo sortilegio malefico?
Qualcuno può aiutarmi???

Nick a Trento


Nick parte per 3 giorni a trento con Pilli e Rucaio, passeggiando
per trento con i capelli da giovine, incontra la famosissima
maestra di vita indiana (garagury hanane), di cui riportiamo foto. da quel giorno Nick cambia.. e diventa più semo di prima.

fonte: Gazzetta di Trento
Posted by Picasa

mercoledì 16 luglio 2008

L'angolo degli strafalcioni

Della serie "ridere fa bene all'anima", abbiamo innaugurato da oggi "L'angolo degli strafalcioni", a cura di Nick.
Lo trovi in fondo al sito ....

martedì 15 luglio 2008

Stornello per un amico..

C’è un uomo corridore;
fotografo,
artista,
un pò programmatore…

E’ lì che prova Software, tra urli e imprecazioni,
c’è anche Waldemont, che stringe i suoi coglioni,

Lui scappa , si dimena e urla ..Zio Can.!

arriva da treviso è il mitico Pillan!!

Poesia di Nick: "Ode al contadino"

Oh Contadino! C'è un merlo sul cancello!
Se il tempo sarà bello, la cacca lui farà.
Oh Contadino! C'è un merlo sul cancello!
Lo uccido con la falce trallallero trallallà.
(così impara a cagarmi sulla macchina)

(nick 15/07/2008)

La mia più grande passione.

L'amore per la lettura e la scrittura è nato con me.
Forse era già con me quando ero solo un feto.
Un amore grande che mi ha vista bambina, ragazzina e poi adolescente imbrattare pagine e pagine di quaderni e diari oppure trascorrere ore e ore con il naso infilato in mezzo a pagine ricche di sentimento, di sapienza, di suspense, di avventura, di ilarità.
Un amore che mi accompagna da sempre e di cui non potrei fare a meno.
Smisi di leggere e di scrivere nel periodo dai 20 ai 30 anni circa. Senza motivo.
Poi all'improvviso, violenta e dirompente, la voglia di ricominciare.
E ripresi con grande passione: Coelho, Nin, Marques, Rowling, Tolkien, J.S. Bolen, Marai, Bach, Pirandello, Calvino .... e tanti tanti altri autori che si affacciano dai ripiani della mia libreria.
Con maggiore passione cominciai a riversare su fogli, quaderni, agende i miei pensieri ed il contenuto della mia anima.
Ogni volta che ho bisogno rileggo me stessa e mi capisco.

Passo dopo passo, parola dopo parola traccio la mia vita e guardo la mia anima.
Ho pena delle mie sofferenze, ho compassione della mia tristezza.
Mi rallegro dei miei successi e gioisco per i doni meravigliosi che la mia vita mi dona.
Ogni volta che leggo entro nella mia anima e trasformo le parole scritte in nutrimento ed energia posistiva; ogni volta che scrivo butto sul foglio i miei sentimenti, le mie emozioni, le mie gioie e i miei dolori e mi ricarico di nuova linfa vitale.

L'amore per la lettura e la scrittura morirà con me.

(mirtilla 15/07/2008)

giovedì 10 luglio 2008

Viaggio sui colli romani

Domani mattina, io e la mia famiglia, partiamo per un week-end a Latina.
Anche se breve, sarà un week-end di puro riposo e svago.
L'occasione è nata dal matrimonio di un cugino e grazie a questa possiamo godere di tre giorni lontano dalla quotidianità, ritrovare quegli spazi personali che ormai non esistono più, allontanare la frenesia degli impegni di ogni giorno, ma soprattutto vivere le persone che amiamo, profondamente, in ogni minuto ed in ogni istante della giornata.

(mirtilla 10/07/2008)

mercoledì 9 luglio 2008

Racconto Veloce..

Oggi sento Mirtilla, che non riesce a trovare l'ispirazione. Mi dice, sai Nick ho poco tempo e non so cosa scrivere...
Mirty tu sei la mia musa... ecco perchè ti dedico questo Racconto Veloce.

L'altro ieri... o porca miseria... dai non pestarmi il piede... passami il cacciavite... ti amo e non ti lascerò mai più... addio fra noi tutto è finito... e vissero.... FINE

martedì 8 luglio 2008

Fare l'amore con gli stivali di gomma..istruzioni per l'uso

Ciao a tutti,
stimolato da Mirtilla vi invito a prendere carta e penna, e seguire quanto vi dico:

- 1 andare al Castorama
- 2 con minimo 10 euro in tasca
- 3 pensare prima di quale colore comprarli (verdi o marroni, anche giallini.. molto english)
- 4 avvisare qualcuno che si tromba (indispensabile)
- 5 Tornare a casa
- 6 Spogliarsi completamente
- 7 ricordarsi i calzini.... vanno tolti
- 8 infilare lo stivale
-..... e al grido ..dammi la tua lumaca.. iniziare a fare l'ammmmorrre

provate e fatemi sapere..!!

Come si fa...

a scrivere qualcosa, dopo avere letto quello che Mirtilla con grande trasporto e sentimento ci regala. Momenti di vita, sensazioni, storie, favole e ..tanto amore..
Quando lo fai per favore , avvisa che metto gli stivali di gomma.

Bacio

Mio Angelo Custode!

Su di te non ho ancora scritto sul BLOG.
Ma la tua foto è esposta nella vetrina della mia cucina, da tre mesi.
E mi guardi dall’alto in basso, dal secondo ripiano, lì, vicino alla zuppiera di ceramica, quella che non ho mai usato, quella con otto ciotole abbinate e decorate con fiori gialli e blu.
Sai che sei l’unica persona al mondo che io ho dato per scontato, quella che nel bene e nel male è penetrata nel mio DNA e l’unica che io ho sempre sentito presente, dal giorno in cui sono nata?
L’ho capito solo l’11 aprile, quando tu hai lasciato questo mondo ed hai percorso il viale illuminato della vita eterna.
Ora dove sei?
Vicino all’uomo con cui hai diviso tutta la vita, quello che hai amato con tutta te stessa, quello con cui hai bisticciato, fatto pace e percorso un’avventura piena di sacrifici e difficoltà.
I tuoi racconti sono ancora impressi nella mia mente: quando a piedi, nel periodo della guerra, vi spostavate a piedi da Rimini a San Marino, per evitare i bombardamenti, tu, con in grembo mia madre; quando lavoravate la terra per il padrone e dividevate in troppe persone due piccole stanze; quando hai rubato un calzino ad un militare caduto, l’hai guastato e ne hai ricavato un abito per la tua bimba appena nata, quando ero piccola e tu mi portavi a letto, con in mano un ghiacciolo e mi chiedevi: “C’è un morsicino anche per me?”.
Il mese precedente all’esame di maturità, l’ho trascorso nella tua casa di montagna a Cà Romano
con quattro compagne di classe. Ho di fronte agli occhi l’immagine nitida dello studio, un’ampia stanza da pranzo, con un lungo tavolo ovale al centro e due enormi mobili con specchiera sulle pareti. I ripiani di tutti i mobili erano carichi dei libri di testo, dei quaderni, della cancelleria e dei fogli degli appunti e di manoscritti. Tutti i giorni dalla domenica al venerdì mattina, trascorrevamo il nostro tempo a studiare, scrivere, ma anche passeggiare, mangiare i manicaretti che ci preparavi, giocare a carte con te, che ci sfidavi a briscola, scopa o ci insegnavi a fare il solitario.
Ricordo ancora l’odore della spianata che tu ci preparavi!!! Fantastica.
I miei cassetti sono ricchi dei tuoi tesori: centrini, presine, grembiuli, strofinacci, tovaglie, camice da nottte, portatovaglioli … tutti impreziositi dal tocco creativo delle tue mani. I tuoi pizzi hanno fatto il giro dell’Italia, tutti li conoscono, in molti ne hanno ricevuto uno in dono.
Il giorno in cui ti abbiamo porto l’ultimo saluto, la chiesa era piena di gente; centinaia di persone che hanno stretto le nostre mani, hanno baciato le nostre guancie, sostenuto le nostre fronti e asciugato le nostre lacrime.
Anche oggi che sono passati diversi giorni, quando penso a te ed anche ora che sto scrivendo, piango.
Non per tristezza, ma per la gioia di averti avuto.
Gli ultimi giorni che hai trascorso in ospedale hai avuto la possibilità di incontrare tutte le persone a te care, quelle che ti hanno amato tanto. E’ stato il tuo saluto alla vita, il tuo dolce commiato dalla vita che ti ha vista appassionata e guerrigliera.
I tuoi occhi sono e saranno sempre il mio specchio e quando ti guardo dal basso verso l’alto e penso che avrei bisogno di te, mi sembra di avere un Angelo in Paradiso.

(mirtilla 08/07/2008)

venerdì 4 luglio 2008

Scrivere: una fatica nera.

Quando ho bisogno di pensare a me stessa, leggo o scrivo.
La lettura è un modo per addentrarmi dentro l’anima e capire, tramite i segni e la simbologia che le parole contengono, quello che io sono.
La scrittura è il mezzo attraverso il quale scruto dentro di me e riverso sentimenti ed emozioni sul foglio bianco, che così diventa l’altare della dea che rappresento.
Da un anno a questa parte ho perso il collegamento con la mia anima perché mi sono dedicata totalmente a curare le ferite ed i dolori che ho vissuto e causato.
Ho perso completamente il senso di appartenenza, la compassione per me stessa, la pietà, la tolleranza.
Ed ho smesso di scrivere.
La facilità con cui le parole solitamente escono dalla mia penna, ora arrancano come se stessero percorrendo una ripida salita.
Un amico mi ha detto che devo essere più assidua sul mio BLOG. E lo sarò, prometto.
Ma sarà una fatica nera.

(mirtilla 04/07/08))

venerdì 2 maggio 2008

Andrea

Questa mattina ho accompagnato mia figlia alla fermata del pulmino della scuola, come ogni mattina.
Una giornata come tante. Come ieri e come domani.
Mentre aspettavo ho notato un ragazzo che entrava nella bottega.
L'ho visto da dietro; era vestito come tutti i ragazzi di oggi, con i jeans bassi e stracciati, una camicia un pò dentro un pò fuori, una giacca consunta buttata su una spalla, aveva i capelli rasta e camminava trascinando i piedi.
Quando si è girato di profilo per entrare nel negozio, l'ho riconosciuto!
Non volevo crederci! Era lui?
Mi sono girata verso il ragazzo a fianco a me, il papà di un'altra bimba che aspettava il pulmino della scuola.
"Ma è Andrea!!" ho domandato.
"Sì", mi ha risposto "è lui!"
"Ma come sta?" ho chiesto io.
Mio Dio, Andrea!
Quanto tempo è passato da quando giocavamo, bambini, nella via, correvamo assieme durante i pomeriggi dopo la scuola, raccoglievamo legna per la fogheraccia di San Giuseppe.
Fino ai 14/15 anni ci siamo frequentati tanto.
Poi ognuno ha preso la sua strada, io mi sono fidanzata, ho cambiato compagnia, e lui ... si è perso!
Ricordo come fosse oggi quando un comune amico mi raccontò che Andrea si faceva ... e non solo le canne.
In quel periodo io frequentavo una comunità religiosa molto conosciuta nella zona ed avevo molto a che fare con ex-tossicodipendenti, ex-alcoolisti e disadattati di ogni genere.
Sapevo che avere a che fare con tossicodipendenti era un affare molto complicato.
Quando mi dissero che Andrea si bucava mi cascò il mondo addosso, ma sentii dentro un qualcosa che mi diceva che ci dovevo provare.
Provare a fare cosa? a convincerlo a smettere? a fargli capire che stava percorrendo una strada sbagliata? a dirgli che ... che cosa?
Comunque provai. Parlai prima con la responsabile del centro per accoglienza dei tossicodipendenti, poi con alcuni ex che vivevano nelle case famiglia.
Tutti mi dissero che dovevo parlargli, ma che dovevo aspettarmi da lui un sacco di bugie. Secondo loro non mi avrebbe ascoltato e non mi avrebbe mai raccontato le cose come stavano veramente.
Parlai con lui. Lui mi raccontò una storia bizzarra, che non era vero che si faceva l'ero, ma sono qualche canna, che non era vero che bazzicava in brutte compagnie e che era tutto sotto controllo.
In quel periodo lui e la sua ragazza uscivano con un’altra coppia. Li conoscevo bene tutti e quattro e sapevo che tutti e quattro erano nella stessa situazione.
Dopo la nostra conversazione Andrea non ha voluto più parlare con me, nel tempo l’ho visto trasformarsi, diventare un altro, occhi spenti, portamento curvo, camminata strascicata.
Le voci di paese dicevano che si faceva sempre e che era messo davvero male.
Quando lo incontravo mi salutava come quando da ragazzi giocavamo assieme.
Stamattina l’ho rivisto dopo tanti anni ed ho saputo che non si fa più, che lavora e che probabilmente ha trovato una sua serenità.
Forse tanti anni fa ho sperato di poterlo aiutare, ci ho provato, già da allora il mio desiderio era quello “aiutare chi ha bisogno”. Oggi non è molto diverso.
Sono contenta che Andrea ci sia riuscito.

Mirtilla 02/05/2008

(Andrea è un nome di fantasia)

lunedì 3 marzo 2008

Una matrona.

Una matrona. Una personalità forte ed invadente. Una di quelle donne che sembrano dirti: “Io sono la migliore. Io ho ragione. Io sono la più brava.”
Camminava altezzosa, capo eretto, spalle indietro e petto in fuori.
Petto enorme, due seni esuberanti e pieni. Come meloni. La maglietta aderente metteva ancora più in risalto la sua abbondanza esplosiva.
Quando la guardavo passare mi eccitavo.
Si sedeva alla tavola ed anche in quella posizione era superba. Il petto sempre in fuori, appoggiato, i capezzoli evidenti, la scollatura profonda.
Era di corporatura abbondante, gambe lunghe, robuste, cosce sode, braccia muscolose.
Era una donnona.
Quando entrava lei, dominava tutto e tutti.
Con la sua personalità condizionava la personalità di coloro che incontrava.
I suoi capelli lunghi e ricci erano una cornice: corvini, gretti, pungenti come spine.
Passava a fianco alle persone senza degnarle di uno sguardo. E se uno sguardo lei donava era sempre dall’alto in basso.
Non era facile stare in sua compagnia. Era viziata, immatura, prepotente e troppo sicura di sé.
Il suo eccesso di autostima derivava da una educazione fatta di troppi vizi e di troppi “sì” ricevuti.
Era difficile immaginarla remissiva, impacciata e indifesa. Era impenetrabile.
Ogni cosa o persona che veniva a contatto con lei, rimaneva condizionata. Era padrona di tutto ciò che la circondava: il marito, i figli, i colleghi, i genitori.
Il suo modo di vestirsi e di agghindarsi era appariscente.
Indossava pizzi e merletti, reggicalze e corsetti strizzati. Le sete ed il voile erano i suoi tessuti preferiti. Le scollature, le trasparenze e gli spacchi mettevano in risalto le sue curve.
Infinite curve. Immense curve.
Non riuscivo ad immaginare come fosse suo marito. Ma che marito poteva avere una donnona del genere.
Piccolo, normale o gigante?
Se era piccolo come faceva a fare l’amore con cotanta donna?
Si perdeva nelle anse delle sue pieghe, si immergeva con tutto il corpo nel suo umido adipe. Si tuffava con mani e piedi sulle sue carnose colline rosa e succhiava da lei, come da una mamma, il latte bianco del piacere. Che uomo fortunato, potere godere di simile abbondanza!
Lo immaginai gigante e mi venne da ridere.
Due stalloni che si inseguono attorno al letto e che quando si agguantano si rotolano come animali sul pavimento, si strappano i vestiti di dosso come niente, si baciano mordendosi e si accarezzano con i pugni. La loro arma di seduzione è il lazo. Lei non porta pizzi, ma lingerie di pelle di vacca. Lui la scopa con indosso gli stivali con gli speroni. Il letto è di ferro rinforzato e cigola come una vecchia carrucola. Gli ululati che emettono si sentono fino a un chilometro: più che un atto d’amore è una corrida.
No, era di certo un uomo normale.
Ero curiosa di conoscerlo, di notare il loro comportamento. Soprattutto quello di lei. Mi chiedevo se lei in amore fosse una vera femmina, dolce, comprensiva, umile o se anche nel rapporto con il suo uomo era una donna d’acciaio.
Desideravo fare l’amore con lei. Ero disposta a tutto.
La guardo. Lei è lì, a due passi da me. Altera come sempre.
Ad un certo punto si alza. Dopo dieci secondi la seguo. Entra in bagno. Non resisto, mi inchino e la spio attraverso il buco della serratura.
Sono sudata, tutti i nervi in allerta. I brividi mi percorrono la schiena.
Troppe volte ho immaginato questo momento. Spiarla mentre si spoglia.
Le sue natiche sono due mappamondi, gigantesche, tonde, immense.
Il reggicalze è impegnato in una lotta estenuante. Le coulotte di seta e pizzo sono attillatissime.
Le abbassa e si siede sul water. Uno spettacolo vedere la sua coscia enorme, un prosciutto di vacca di razza. Una bontà da mordere.
La guardo rivestirsi e sistemare la sua biancheria intima. Si apre la maglia e si slaccia per un istante il reggiseno.
Per poco svengo, quando lei mi mostra, ignara, i suoi meloni. Li guardo e sogno affondare il mio volto in mezzo a quelle montagne, giocare con i suoi capezzoli e morderli fino a farla godere.
Gioielli preziosi.
Ah, se avessi potuto allungare la lingua e affondarla in mezzo a tanta ricchezza. Assaporare il suo umore e il suo liquido vitale!
Aveva finito di rivestirsi. Mi allontanai in fretta, ma mi attardai fuori dalla porta. Mentre lei usciva, io feci finta di entrare in bagno.
Per poco non ci scontrammo. Lei mi guardò come sempre con superficialità.
Ciao Carolina.
Ciao Giovanna.
Come sei elegante oggi?
Grazie, Carolina. Tutto bene?
Tutto bene! Ti volevo chiedere: vuoi fare l’amore con me?
Con te?
Sì! Con me.
Ma non so. Mi prendi alla sprovvista.
Ti dispiace?
No, non credo.
Allora, se per te va bene, quando vuoi.
Quando vuoi tu.
Si girò e se ne andò. I suoi orecchini ciondolavano e tintinnavano ad ogni passo. Un suono melodioso che annunciava la sua presenza come le vacche al pascolo.

(mirtilla 03/03/2008)