lunedì 23 novembre 2009

Emozioni



Per anni ho avuto paura di gestire questa mia parte emotiva
Per anni ho avuto paura di vivere appieno le vibrazioni della mia anima
Non so perché
Non sono riuscita a gestire questa cosa fino a quando non ho capito che le emozioni sono parte di quella vita che ci scorre accanto ogni giorno
Quando N. stava male avevo paura di vivere questa mia empatia
Avevo paura di fargli capire cosa sentivo dentro
Avevo paura di fargli sentire che ero vicina
Avevo paura di stare male per lui
Poi ho capito che comunque sarei stata male, in ogni caso
Mi sarei sentita male comunque
E allora tanto valeva viverlo quel dolore
Sentirlo dentro
Parlargli come se fosse un bambino
Come si parla a un figlio
E farlo crescere
Inondarsi di esso, colmarsi
Solo così sarei riuscita a sopportare, solo così sarei stata capace di capire, aiutare, amare
Di quell’amore unico che solo mi appaga
Quell’amore che mi riempie la vita
Che non è amore per una persona
Ma è amore per l’umanità
È amore per la natura, per il mondo intero, per l’universo e per tutte le razze,
è un amore che riempie e che respinge
è un amore che ci circonda e che al momento cruciale svanisce
è pienezza di spirito, è essere colmi dell’altro
è accogliere l’anima del fratello dentro di noi
capirlo, crederci, spronarlo, stimolarlo, dargli la mano, essere suoi occhi, essere sue gambe, essere sue mani, essere sua bocca, essere suo cuore, essere …


(mirtilla)

mercoledì 18 novembre 2009

Un giorno speciale, un momento speciale ... solo mio

Petali d'anima è stato presentato a Roma, giovedì 12 novembre scorso, in una splendida giornata di novembre, in una capitale tranquilla che si è aperta a me con una sensibilità unica.
Quel giorno è stato un giorno molto particolare sotto molti punti di vista.
Era il giorno della mia prima presentazione, consciamente tranquilla, ma non so dentro ...

Sono partita da Rimini influenzata, con un mal di gola e di ossa da stare nel letto, mentre invece, mi sono sparata 8 ore di viaggio.


La presentazione è stata molto bella, sono solo dispiaciuta del fatto che hanno partecipato poche persone.
Mi ha emozionato parlare di me, della mia piccola esperienza di autrice, di come mi avvicino alla scrittura, di come nascono i personaggi, la trama, le storie, quanto c'è di personale o di vero in ciò che scrivo, se sono racconti solo per adulti o anche per ragazzi, ecc. ecc.
E' stato emozionante e commovente, fino alle lacrime, che ho dovuto trattenere, ascoltare leggere, da un'altra persona, le parole che ho scritto e che sono partite dalla mia anima. La relatrice ha letto alcuni brani fra quelli più introspettivi dell'opera, quelli che toccano le corde più nascoste dello spirito, e che mi hanno commosso davvero.
Credo di avere raggiunto il mio scopo, quello espresso nelle note introduttive a "Petali d'anima", che recita: "così che io possa a mia volta essere artefice di nuove e sempre più stupende emozioni".
(Roberta)

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domenica 8 novembre 2009

Pensieri di una diversa

Ho in mano il suo Diario, una denuncia straziante e dolorosa di una disumana esperienza.
Strano come sia giunta a me. Io non conosco nessuna sua poesia, eppure mi trovo catapultata nella sua vita, nella sua anima, a condividere i suoi pensieri come fossero miei.
Mi confondo con i suoi momenti difficili, sfoglio una vita di sofferenza e di profondo terrore come se si districasse proprio davanti ai miei occhi.
Rifletto, mentre leggo, e penso all'umana follia che vive in tutti noi.
Chi è in grado di definirsi sano di mente, chi può asserire in tutta sincerità di essere "normale"?
Ma poi cos'è la normalità? e cos'è la pazzia?
E se non esistesse, quella normale follia che ci rappresenta, oggi non godremmo nell'estasi della tua poesia, non avremmo avuto le tue perle con le quali ornarci.
Grazie per la tua profondità, grazie per essere stata fra noi, poetessa delle anime afflitte.

Un pensiero per Alda Merini.

mercoledì 4 novembre 2009

Ho pianto




Mi sento frastornata dalla vita e dalle emozioni.
Non so più che cosa pensare di me e di quello che sento. Ciò che voglio è essere lasciata in pace per un pò.
Vorrei calma, serenità, silenzio.
Non riesco a farmi capire, a far sentire quello che ho dentro.
Ma voglio che qualcuno lo capisca? Penso di no.

Mi manca il mare, l'oceano delle mie emozioni. Vorrei immergermi e scendere in profondità, pescare nel torbido ed estrarre le perle dalla mia anima.
Questa mattina, mentre scendevo con la macchina dalla collina, in direzione di Rimini, ed avevo di fronte a me il mare, ho capito quanto mi manca.
L'acqua è color verde chiaro, con una sottile riga blu scuro, all'orizzonte. L'aria fredda del mattino punge la mia pelle e l'odore salmastro di salsedine pizzica i miei ricordi.
Mi manchi.
Il pensiero del calore dell'acqua mi rilassa all'istante ed io mi lascio cullare così, perchè è proprio quello che voglio. Essere cullata.
Non so quanto sia vero tutto questo o quanto io sia vera in questo momento.
Forse non lo so o non lo sono.
Forse è troppo tardi per fare ragionamenti sensati. Forse non ci sono ragionamenti da fare, ma solo emozioni da vivere.

Pazzia, sanità, logica, naturalezza, libertà ... voglio vivere così, di getto, come le lettere che escono pestate dalle mie dita sulla tastiera.

Chi sei? Sei qui? Dimmelo che ci sei e che sei mio ....

(mirtilla 4/11/2009)