Il viaggio della vita è come un viaggio in treno; il treno arriva e tu sei lì alla stazione, lo prendi e parti per un viaggio che si chiama VITA.
Non sai quello che ti capiterà durante il viaggio. Sai solo che hai una meta. Ognuno di noi ha una meta, un sogno, un obiettivo da raggiungere.
Può essere un credo politico, una missione umanitaria, la realizzazione di un progetto, il coronamento di un sogno. Può essere una meta grandiosa oppure un sogno semplice.
Ogni viaggio è importante perché ci fa crescere.
Ma che cosa sarebbe la vita se le nostre giornate fossero solo “una bella giornata di sole”!
Io non sono piena se le mie giornate non mi regalano sentimento ed emozioni. Per stare bene devo sentirmi in movimento; devo percepire che dentro di me qualcosa si muove.
L’arricchimento di una persona passa attraverso la crescita personale che ci perviene dall’esperienza. E la vita ci dà la possibilità di maturare esperienze sempre diverse, sempre nuove, di incontrare nuovi amici sul nostro cammino, di prenderci per mano e condurci lungo sentieri arditi.
Non dobbiamo sentirci arrivati. MAI.
Penso che nemmeno ad ottant’anni sentirò di avere concluso il mio percorso. Penso che il mio viaggio non terminerà mai. Il mio bisogno di crescere, di migliorarmi, di aiutare gli altri, di donare emozioni, parole di conforto, amicizia, amore è infinito.
“Crescere, cioè discendere.” (Hillman) Scendere nell’oscurità delle nostre ombre, vivere nella paura, morire di terrore, soffrire per qualcuno, subire abusi e soprusi … sono solo alcune forme di oscurità. Chi non ha mai vissuto nell’oscurità? Prima o poi capita a tutti, discendere nell’inferno dell’inquietudine e della depressione, nella sofferenza o nella malattia, nella paura o nell’isolamento. Per crescere bisogna prima discendere nelle ombre della vita. E quando scendiamo dobbiamo pensare solo che prima o poi risaliremo sicuramente. Non esiste una discesa senza una risalita. Non dobbiamo mai perdere il coraggio. Non dobbiamo smarrirci nella foresta e perdere il sentiero. Abbiamo la nostra bussola speciale che ci aiuta a ritornare a casa: il coraggio e la tenacia.
Oggi pensavo alla mia vita. A come mi sento oggi: disorientata, come su una barca in balia delle onde. Pensavo a come le cose cambiano, a come le vicende della vita ogni tanto si incastrano come un ingranaggio e poi magicamente di sbrogliano e riprendono a scorrere fluide e più ricche di prima.
Pensavo a “Frammenti d’anima”.
“Frammenti d’anima” è un sogno realizzato. Ho provato molta soddisfazione quando mi sono resa conto che ce l’avevo fatta. E’ stato un bel successo (non dovrei dirlo io, ma da poco ho imparato anche a farmi i complimenti!).
Molti mi chiedono, vogliono sapere di cosa si tratta. Parla di anime spezzate, dilaniate dalla sofferenza, anime perse e poi ritrovate. Quando cercavo un titolo, l’unica cosa certa era che in ogni racconto, il denominatore comune era l’anima. Quando scrivevo partivo da una mia emozione, da un mio vissuto, per poi lasciare spazio alla fantasia e all’anima di fare il resto.
“Frammenti d’anima” è un libro difficile, importante. Non è la storiella.
E’ un viaggio per la VITA. Un viaggio difficile e complicato. E’ una discesa verso il fuoco che brucia dentro l’anima. E’ un ritrovare il proprio cammino dopo avere perduto la bussola. E’ prendersi per mano e salire sul treno. E’ abbracciare ed amare … se stessi. E’ capire che la vita non è solo un raggio di sole, ma molto spesso vento e tempesta.
Quando ho terminato la prima stesura di “Frammenti d’anima” non pensavo assolutamente che avrebbe vinto il concorso.
Quando ho ascoltato le motivazioni per cui era stato scelto ho capito che avevo lavorato solo per ottenere quel risultato, e quello che ho ottenuto è proprio quello che speravo: colpire l’anima.
L’anima non è mai felice. E’ una parte di noi che cerca sempre di raggiungere la perfezione. E’ la motivazione che ci spinge a non lasciare che il buio ci avvolga. E’ lei che vive sotto la cenere e si mantiene al caldo, pronta ad emergere ogni volta che abbiamo bisogno di essere risvegliati dal torpore. E’ lì pronta a darci un pizzicotto e farci saltare dalla sedia.
Il nostro viaggio ci porta fino all’anima, fino al completamento di quella parte di noi che non ha mai bisogno di riposo.
Il biglietto di sola andata per l’anima è il primo pezzo di un viaggio che dura una vita. Prima saliremo su quel treno, prima potremo discendere nell’oscurità per poi risalire alla luce della vita.
Significative le parole della canzone di Grignani. Molto bella e intensa, la preferisco cantata dalla Pausini, senza nulla togliere a Grignani che mi piace moltissimo.
In questo girotondo d'anime
chi si volta è perso e resta qua
io so per certo amico
mi son voltato anch'io
e per raggiungerti ho dovuto correre
ma più mi guardo in giro e vedo che,
c'è un mondo che va avanti anche se
se tu non ci sei più
se tu non ci sei più
e dimmi perché
in questo girotondo d' anime
non c'è un posto
per scrollarsi via di dosso
quello che ci è stato detto
e quello che ormai si sa
e allora sai che c'è
c'è che c'è, c'è che prendo un treno
che va a paradiso città
e vi saluto a tutti e salto su
prendo il treno e non ci penso più
un viaggio ha senso solo senza ritorno
se non in volo
senza fermate nè confini
solo orizzonti neanche troppo lontani
io mi prenderò il mio posto
e tu seduta lì al mio fianco
mi dirai destinazione paradiso
paradiso città.
(mirtilla 15/12/2008)