mercoledì 26 agosto 2009

Il mio posto per scrivere ...

Cari amici ...

ho trascorso assieme a voi ed ai miei due splendidi amici, due anni meravigliosi, spero che condividiate.
Ora è arrivato il momento di scegliere una nuova strada.
Non lascerò il BLOG di mirtilla, nick, tiramolla, su cui continueremo a scrivere fantasie, umorismo, barzellette e ogni cosa ci possa dare "buon riso e buon sangue".

Quindi l'indirizzo del mio nuovo BLOG è:
http://robertamarcaccio.spaces.live.com/default.aspx

Vi aspetto numerosissimi.
roberta

lunedì 24 agosto 2009

Tutto si può

Ieri sera camminavo, ripensando agli ultimi avvenimenti.
Troppa malinconia nel sapervi così lontani, in una parola "insopportabile".
Mi chiedo: "ma esiste al mondo qualcuno che come noi ha la possibilità di vivere momenti di tale intensità?" Io mi auguro di sì, per loro.
E poi mi chiedo ancora: "Ma se il riso è terapeutico (non il riso cinese, ma il riso figlio della retorica di Aristotele), allora noi quanto bene stiamo!!!"
Eppure spesso non è così ...:-(
Ma non lasciamoci prendere dai vortici della mente; invece rituffiamoci nell'acqua fresca e limpida dei ricordi.

Torniamo a quel 15 agosto di due settimane fa ... Ricordate?
Il tema è lo stesso ogni anno: dove trascorrere Pasquetta ... ops scusate, il Ferragosto.
Ogni anno il giorno prima, il 14 agosto, la stessa angosciante, fatidica, straziante domanda: "Dove andiamo?"
Ed un'unica, sola certezza: "Dobbiamo trovare un posto dove non c'è nessuno!"
E' 'na parola!
La montagna è piena di bivacchi, tende, alcove improvvisate di persone che occupano un posto già da diversi giorni prima; il torrente (ovviamente il nostro preferito per via dell'acqua) anche.
Intanto preoccupiamoci del cibo, poi al posto ci penseremo.
Il cibo?
A parte che sono dieci giorni che sbaghiniamo (per dirla alla romagnola) e che quindi dovremmo metterci tutti a pane (poco), acqua semplice (a litri) e pomodori (possibilmente conditi con un cucchiaio d'olio, non un bicchiere come piace a noi).
Sul cibo non si transige e lì siamo sempre tutti d'accordo (chissà perchè?).
Quest'anno però ci siamo mantenuti leggeri, non è vero?
Solo carne alla brace e basta, senza pasta, dolci, solo un pò di pomodori, cocomero, melone .... ed a gran voce il caffè (non se ne può proprio farne a meno).
Bene, partiamo, il posto l'abbiamo trovato (un posto molto bello ma un pò difficile da raggiungere, per fortuna avevamo un'ottima guida esperta, che prima si è fatta strada a colpi di macete e falce, poi ha caricato tutto sul trattore (cibi e vettovaglie) e noi a piedi.
La distanza non era eccessiva, si faceva bene a piedi. Molto in discesa, con un pò di asperità lungo il cammino: rovi, feci di cane, che per fortuna o sfortuna nessuno ha pestato (nonostante i nostri dubbi) e un torrente da guadare ....
AZZZZZZ, che figata .... prima passano gli uomini e contemporaneamente i bambini, poi le donne ...
Secondo voi qual'è stata la battuta sul tema?"
Per prima cade la Franci, poi Antonietta e poi la Roby."
Osta, che considerazione che hanno di noi?
Non nego che quel guado non fosse per niente facile, fatto di pietre, molto grosse, instabili, non troppo vicine fra di loro.
Ma non sarà mica che ci tiriamo indietro?
La Franci passa, la mia comare anche, e anche io. Tié!
Arriviamo alla radura, un posto molto bello, molto selvaggio, molto riservato, come piace a noi, che amiamo coccolarci di noi stessi e fare il casino che ci pare.
Allora, stendiamo le coperte, apparecchiamo con le vivande (perchè ovviamente è ora di mangiare ed anche se non lo è noi abbiamo fame, quindi si mangia), il nostro "mastro fuochiere" prepara la brace e si aprono i contenitori: escono dolci, che non erano previsti, contorni di ogni tipo, ovviamente la carne alla brace ed anche il pesce di mare, le spigole.
E allora cosa aspettiamo, si riempiono i bicchieri di vino rosso fresco, si gettano i pezzi di carne sulla griglia, e si mangia, con in mano un pezzo di pane ed un pezzo di carne arrostita, senza piatto, senza forchetta e coltello.
Ma abbiamo portato la "masanicola"? (per riferimenti e informazioni storiche e attuali sulla masanicola, consultare il sito http://it.wikipedia.org/wiki/Ocimum_basilicum)
Bene torniamo a noi ...
In tutto questo i bambini?
Fantastici.
Hanno scarrozzato tutto il santo giorno, dentro l'acqua gelata del torrente, mentre noi mangiavamo come dei porcelli. Si sono tuffati nell'acqua, hanno fatto il bagno, si sono camminati il torrente avanti e indietro, tirato le pietre contro una roccia, giocando a chi rompeva di più (di pietre), divertendosi un mondo ...
Qualche adulto si è infiltrato nella schiera dei bambini, rispolverando il bambino che è in noi: uno si è tuffato vestito nel torrente, un altro si è intrufolato in mezzo a quelli che tiravan pietre (e si mimetizzava bene, dato lo spirito fanciullesco) …
E' arrivata l’ora del caffè ... ovviamente quello è compito mio, come sempre, sono io la malata di caffè.
Ma perchè ogni anno la sfiga ci mette lo zampino?
Due anni fa, l'abbiamo fatto due volte (e vi assicuro che fare il caffè sulla brace non è facile) e per due volte era stato gettato, perso, caduto nella terra senza che nessuno potesse berne un goccio.
Quest'anno deve venire bene, porca vacca!
Lo preparo con tutti i crismi, poi lo mettiamo sopra la griglia (il nostro mastro fuochiere, per fortuna, ci mette sotto un bel pò di rametti secchi e sottilissimi che fanno divampare una bella fiammella, che ovviamente aiuterà a far sì che il bel liquido scuro e profumato esca prima e più in fretta).
Ma non è così? :-(
Perchè non esce, accidenti?
"Mettilo con il culo nell'acqua! Così esce." Lo mettiamo con il culo nell'acqua, ma lui, lo str..... non esce. Beviamo quel poco che esce, ma è bruciato, veleno.
"Ok. Lo rifacciamo."
Smontiamo la caffettiera e non crediamo ai nostri occhi, quando dalla pancia della moka, esce un foglio di scottex bianco, che aveva fatto da pannolino alle fuoriuscite di caffè.
La seconda moka che facciamo invece il caffè viene buonissimo.
Anche quest’anno lo facciamo due volte … è destino.
Quando è ora di tornare c'è sempre una certa malinconia che aleggia fra di noi, il momento dei saluti ci rende sempre un pò tristi.
Per fortuna che, nonostante tutti i nostri problemi, siamo sempre pronti a metterci in gioco con umorismo, a sdrammatizzare le nostre depressioni, a dare una mano all'altro che ha problemi più grossi dei nostri, ad abbracciarci e stringerci l'uno all'altro come per volerci sostenere.
E poi il riso (non quello cinese) quello non manca mai ed è lui l'ingrediente di tutti i nostri piatti, il denominatore comune di tutti i nostri incontri, la panacea di tutti i nostri "brutti pensieri".
E' vero che in quel momento dimentichiamo tutto il brutto della vita?
E' vero che torniamo a quello stadio in cui, da ragazzi o da bambini, la nostra mente non conosceva angoscia, ansia, paura, limiti?
Tutto è possibile in quel momento. Tutto si può.
Anche cancellare per sempre il brutto lato della vita, si può.
Ricordandoci l'un l'altro i bei momenti vissuti assieme, si può.
Anche ri-incontrandoci ancora e poi ancora e poi ancora e ritrovando quello spirito, si può.
Anche affidando i nostri pensieri ad un amico o chiedendogli di divedere con noi il peso della nostra inquietudine, si può.
Tutto si può.

(mirtilla 25 agosto 2009)

Petali d'anima

Non dimenticare di averlo sul tuo comodino ... mi farebbe molto piacere che tu lasciassi la tua recensione sul sito dell'editore.

Grazie.